Capitolo 4 – Descrizione del test di valutazione PAO e calcolo dell’area (o sub-area) minore comune

 Con il presente test di valutazione abbiamo voluto realizzare una matrice che partisse da una base variabile nel numero e nel contenuto degli item da esplorare, ma che fosse fissa nel metodo di calcolo. Con essa, infatti, l’operatore può costruirsi i suoi item, in base a ciò che vuole studiare, stando solo attento a far corrispondere a ciascun item relativo alla persona gli item con esso confrontabili relativi all’ambiente e all’occupazione.  

Per esempio, se la persona da testare è autistica (notoriamente difficile a socializzare) noi possiamo studiarne il comportamento e quindi misurarne i risultati rapportandoli ad un ambiente che si presta o meno per tipo di personale e per come è strutturato a favorire la socializzazione. Se la persona testata ha una paralisi flaccida dell’arto superiore sin ed è destrimane, ed ha bisogno di scrivere su un foglio, per evitare che il foglio si muova mentre lui scrive, può utilizzare un peso o qualsiasi altra cosa che lo tenga fermo. Qualora l’ambiente non gli offra niente che lo possa aiutare, il paziente può utilizzare l’arto paralizzato come fermacarte. Il paziente cioè si “arrangia” superando le carenze

sue e dell’ambiente e svolgendo lo stesso e bene l’occupazione richiesta.

Il test PAO nasce su suggerimento del diagramma di Eulero – Venn e si basa sul calcolo dell’area (o sub-area) minore comune. Con l’aiuto di un sistema di assi cartesiani, sovrapponiamo tre cerchi, rappresentanti rispettivamente le tre aree della Persona, dell’Ambiente e dell’Occupazione, aventi lo stesso centro coincidente con il punto di intersezione degli assi[17]. Grazie a questa sovrapposizione ci accorgiamo che le aree dei tre cerchi, se sono di dimensioni diverse, delimitano due sub-aree e un’area (l’area minore):

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La sub-area P-ex, che è esterna all’area A, la cui misura deriva dalla sottrazione P – A.

La sub-area AP, che è esterna all’area O, ed è il risultato della sovrapposizione delle aree A e P.

La sottrazione di P – O permette, infine, di misurare la somma delle due sub-aree P-ex e AP.

L’area blu invece si sovrappone su una parte dell’area A e una parte dell’area P e pertanto costituisce l’area PAO, cioè la performance occupazionale. Da ciò si deduce, pertanto, che le sub-aree si ricavano dalla sottrazione delle aree.

In questo modo il calcolo della performance sembrerebbe facile. Invece è complicato dalla eventuale presenza di altre sub-aree esterne, che nel diagramma n.1 non sono state evidenziate, ma che possono ricavarsi da una griglia che mette in relazione i valori numerici assegnati dal valutatore a ciascun item delle tre aree. I dati così ricavati permettono di calcolare la vera performance, ricavabile dall’area minore a cui vengono sottratte la sua sub-area esterna rispetto alle altre due aree e le due sub-aree ottenute dalla sovrapposizione dell’area minore alle altre due aree. Quindi, se l’area minore è la O, la performance si calcola sottraendo all’area O le due subaree O-ex (esterne alla P e alla A) e le due subaree PO e AO.

Ci pare utile mostrare come viene da noi utilizzata una griglia che abbiamo preparato per valutare i diversabili che frequentano la Biblioteca “Lucio Barbera” dell’Associazione Vivere Insieme di Nizza di Sicilia.

La griglia mostrerà il caso in cui P>A>O:

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N.B. La nostra griglia relativa alla biblioteca è formata da 31 item. Il contenuto di ciascuno di essi insieme alla scala di valutazione è visionabile a pag. 58 e segg.  in appendice.

Se osserviamo la griglia proposta come esempio, notiamo tre colonne colorate, ciascuna delle quali ha una successione verticale di valori numerici di valutazione che verranno addizionati in modo tale che la loro somma fornisca le tre aree della Persona, dell’Ambiente e dell’Occupazione. Ogni valore numerico di valutazione dell’esaminando è ricavato dall’operatore/valutatore utilizzando una scala decimale da 0 a 10.

A ciascuno di questi valori numerici della colonna relativa alla Persona, grazie alle indicazioni del diagramma di Eulero–Venn, vengono sottratti i corrispondenti ricavati con la stessa scala nella colonna relativa all’Ambiente. In successione, ai valori degli item di P vengono sottratti i corrispondenti di O, e poi a quelli degli item di A sono sottratti i corrispondenti di O. Si ottengono così altre tre colonne: P – A, P – O e A – O.

La somma algebrica dei numeri di ciascuna di queste tre colonne sarà preceduta dal segno + o dal segno -,in quantole singole sottrazioni possono risultare positive o negative a seconda che il primo numero della sottrazione sia maggiore o minore del secondo.

Considerando che in ognuna di queste tre colonne ci sono valori positivi e negativi, si esegue la somma dei valori positivi e la somma dei valori negativi, ottenendo così le due sub-aree P-ex ed A-ex dalla colonna P – A e le due sub-aree O-ex esterna a P e O-ex esterna ad A rispettivamente dalle colonne P – O e A – O.

Quindi, nell’esempio presentato, lo scivolamento dell’area A va a formare la sub-area esterna A-ex (uguale a 8 = somma di tutti i valori negativi della colonna P – A), mentre lo scivolamento dell’area P va a formare la sub-area esterna P-ex (uguale a 54 = somma di tutti i valori positivi della colonna P – A). Lo scivolamento dell’area O nei confronti di P e di A va invece a formare le due sub-aree esterne O-ex (3+12 = 15).

Finora abbiamo calcolato i valori relativi delle sub-aree.

A questo punto, trovate le sub-aree esterne, non resta che calcolare la sub-area PAO. Per far ciò si prendono i valori minori che scaturiscono dal confronto dei risultati della valutazione degli item corrispondenti delle colonne della Persona, dell’Ambiente e dell’Occupazione confrontate a due a due. Ne derivano altre tre colonne che noi chiamiamo PA minore, PO minore e AO minore. Dei tre valori corrispondenti per ogni item di queste tre ultime colonne, il valore minore va a formare la colonna del PAO.

La somma dei valori di quest’ultima colonna fornisce il PAO, cioè la performance. Le tre colonne PA minore, PO minore e AO minore danno, in seguito alla somma dei loro valori numerici, rispettivamente la colonna PA relativa, la PO relativa e la AO relativa, i cui risultati sottratti al totale della colonna PAO danno i valori assoluti delle sub-aree PA, PO, AO.

Le sub-aree P-ex, A-ex, O-ex assolute, invece vanno calcolate nel seguente modo:

P-ex = P-PA-PO-PAO (in pratica vengono sottratte all’area P tutte le sub-aree aventi la P);

A-ex =A-PA-AO-PAO (in pratica vengono sottratte all’area A tutte le sub-aree aventi la A);

O-ex =O-PO-AO-PAO (in pratica vengono sottratte all’area O tutte le sub-aree aventi la O).

Questi sette valori assoluti a loro volta sono utili ai fini della  formazione del diagramma di Eulero Venn, che fornirà l’immagine grafica del test di valutazione[18].

Consigliamo nell’eseguire l’EulerAPE di utilizzare il grafico con le ellissi e non quello con i cerchi, in quanto il primo rappresenta al meglio le aree e sub-aree del nostro test PAO.


[18] Cfr. EulerAPE _3.0.0

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Nella pratica, le combinazioni delle tre aree P, A ed O possono essere diverse, quindi diversi saranno i calcoli necessari per ricavare la performance vera, anche se la procedura di calcolo sarà sempre la stessa.

Per semplificare al massimo il lavoro del valutatore, il nostro programma di volta in volta calcola l’area (o la sub-area) minore risultata dalla sovrapposizione delle tre aree P, A ed O e dal loro eventuale scivolamento e la usa automaticamente per calcolare la performance occupazionale. Per cui il valutatore deve soltanto limitarsi a dare la propria valutazione degli item della P, della A e della O e trascriverla nelle tre colonne corrispondenti.

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Il prossimo caso ci fornisce una griglia avente P<A e >O con A>O:

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A questo punto, proponiamo il caso in cui tutti gli item delle tre colonne siano uguali. Quindi P=A=O:

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In questo caso le tre aree sono uguali e perfettamente sovrapposte per cui la performance è pari a una qualsiasi delle tre aree, in quanto non esiste un’area minore. Qui non è possibile una rappresentazione grafica con l’EulerAPE_3.0.0, in quanto lo stesso prevede valori superiori allo zero. Se noi al posto dello zero mettiamo “0,1”, il programma EulerAPE non fornisce un grafico, cosa che invece fornisce se sostituiamo lo zero con “1”:

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infatti

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Il grafico è invece fornito, approssimativamente vicino alla realtà, se lo zero è sostituito da “1”

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Ogni valutazione può essere ripetuta nel tempo. Valga per tutte come esempio una valutazione di una nostra utente effettuata il 04/05/2016, seguita da una valutazione del 31/08/2016 e da un’altra del 29/09/2017:

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La valutazione dopo un anno è la seguente:

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Continua a leggere – Capitolo 5 : Valutazione della performance occupazionale nella cucina- ristorante della Casa Maggiore di alcuni giovani autistici inseriti nel progetto PAO